Strumenti di bordo e ghiacci interstellari

Nei laboratori OAPa, che potrete visitare in questo tour virtuale, i ricercatori dell'INAF e dell’Università di Palermo conducono diverse attività di ricerca di frontiera in ambito astrofisico.  Entrandovi vi colpirà la facility XACT (x-ray astronomy calibration and testing), una grande linea da vuoto con sorgenti e rivelatori, lunga 35 m, che consente di effettuare test e calibrazioni su componenti per astrofisica da satellite. Alcuni dei dispositivi qui testati sono adesso a bordo di satelliti internazionali e si lavora per la prossima grande missione dell'ESA, Athena. Un esempio? Filtri sottili quanto una bolla di sapone che resisteranno alle vibrazioni di un lancio spaziale! Nel laboratorio LIFE (Light Irradiation Facility for Exochemistry) si riproducono invece ghiacci interstellari per studiare la chimica organica spaziale e dare risposte alle grandi domande sull'origine della vita nell’Universo. Nel laboratorio di microtecnologie si sviluppano tecnologie per l’astrofisica a raggi X dallo spazio e si caratterizzano materiali dal punto di vista ottico e meccanico. Qualche passo in più e si accede al laboratorio di criogenia, dove si trova un criostato capace di raffreddare fino a poche decine di millesimi di grado sopra lo zero assoluto: a questa temperatura funzionano infatti alcuni dei rivelatori più sensibili che siano stati sviluppati per misurare, fotone per fotone, l’energia dei raggi X.