Ti leggo (e controllo) nel pensiero!

Un tema emergente connesso allo sviluppo delle neurotecnologie è la possibilità di decifrare e controllare i pensieri delle persone, e quindi la necessità di introdurre nuove garanzie a protezione di privacy e libertà cognitiva. Gli strumenti di neuroimmagine, caschetti per videogiochi, interfacce cervello-computer e protesi di vario genere sono infatti già in grado di "leggere" la nostra mente, e alcune applicazioni sembrano varcare l'ultima frontiera, in cui la persona è in grado di custodire la propria individualità. Per questo si parla oggi di neurodiritti (il Cile è stato il primo Paese al mondo a inserirli recentemente nella sua Costituzione): non si tratta di essere tecnofobi, piuttosto di illustrare potenzialità e rischi di nuovi strumenti e di come dare una cornice etica e legale in cui essi possano operare. Grazie alla partecipazione di studiosi con diverse competenze, illustreremo prima il linguaggio usato dal cervello, per poi spiegare come questa conoscenza ci permetta di leggere i pensieri (o almeno alcuni di essi) e anche di agire direttamente sul cervello, analizzando infine i temi etici e giuridici connessi a questo scenario.