Oltre il PIL c’è la Fitness

Nel nostro mondo interconnesso, i rapporti di causa effetto tra gli eventi diventano ogni giorno più difficili da interpretare. La digitalizzazione ha portato un’enorme disponibilità di dati, ma a questa grandissima mole di informazioni (Big Data), corrisponde anche tanto “rumore”. Come facciamo ad estrarre le informazioni essenziali e interessanti? Come trovare pattern ricorrenti e strutture significative in mezzo a tanta confusione? L’Economic complexity è un nuovo campo scientifico multidisciplinare per descrivere i processi economici visti come ecosistemi in cui industria, tecnologie e infrastrutture sono interconnessi. Se il PIL misura la produzione economica di un Paese in termini puramente finanziari, la Fitness è l’indicatore che ci dice in che misura questa produzione è sana in un’ottica di economia della conoscenza, ovvero quanto è diversificata, di alta complessità, resiliente ai cambiamenti e capace di uno sviluppo duraturo.  L’approccio all’economia come un sistema complesso permette di analizzare la struttura degli ecosistemi, capirne le dinamiche interne, introdurre nuove metriche e fare delle previsioni di sviluppo che tengano conto di condizioni non più rinunciabili, come sostenibilità e giustizia.