Inventare nuovi farmaci con i supercomputer

Chimica computazionale e ricerca farmaceutica

Conversazione con Marco De Vivo, William Jorgensen
Voglio partecipare

Quando 

22 ottobre, ore 15:30

Dove 

Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio
Piazza Matteotti, 9

Età consigliata 

Da 16 anni

Tipologia e disciplina 

Conversazione
Chimica e Materiali

  • Cosa
  • Chi
  • Dove
La chimica computazionale, anche grazie al progresso delle capacità di calcolo dei moderni supercomputer, è al giorno d’oggi risorsa imprescindibile per la ricerca farmaceutica. Essa si occupa di sviluppare modelli matematici in grado di simulare un sistema chimico con una accuratezza tale da poterne prevedere le proprietà e il comportamento. La chimica computazionale fa quindi incontrare la chimica e la fisica classica, la meccanica quantistica, la biologia, la matematica e l’informatica, restituendo uno strumento efficacissimo per la lotta alle malattie: le simulazioni permettono infatti non solo di comprendere a livello di singolo atomo i processi biologici e patologici, ma anche di mostrarci il modo in cui le molecole che progettiamo siano effettivamente in grado di interagire con le proteine loro bersaglio. Grazie all’high performance computing la scoperta, la selezione e il perfezionamento di nuovi farmaci può avvenire in modo molto più rapido ed economico. In particolare, discuteremo di come l’uso di metodi computazionali abbia permesso di individuare molecole con proprietà inibenti della proteina 3CLpro, fondamentale per lo sviluppo del virus SARS-CoV-2 (il cui blocco dell’attività enzimatica risulta letale per il virus), scoperta che ha aperto la strada per lo studio di farmaci antivirali mirati e specifici.

In collaborazione con

Istituto Italiano di Tecnologia

Marco De Vivo, responsabile del gruppo di ricerca Molecular Modeling & Drug Discovery dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che si occupa della realizzazione di modelli molecolari di sistemi biologici e composti chimici di interesse farmacologico, attraverso l’uso del computer.

William Jorgensen, della Yale University, è uno dei pionieri dell’uso della chimica computazionale per il disegno di nuovi farmaci. Sin dagli anni ’80, Jorgensen ha introdotto i primi metodi e algoritmi per lo studio di molecole di interesse farmaceutico. Negli anni, i metodi computazionali e software che ha sviluppato sono divenuti strumenti preziosi ed efficaci per la ricerca in aziende farmaceutiche e centri di ricerca in chimica del farmaco. 

Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio
Piazza Matteotti, 9